KISS&KISS

GENE&GENE

Oggi per la rubrica KISS&KISS ci addentriamo nel lato oscuro dei KISS,nel regno del Demone ed incontriamo la regina dei demoni la SEXY Vampira, Michi.
Ciao Michi, ecco un po’ di domande per te.
Sin dagli inizi Gene ha rappresentato il lato più oscuro e tenebroso dei KISS.
Tu come ti sai calata nel personaggio e quali sono i punti di contatto tra il suo personaggio e il tuo modo di essere?
Non ho scelto di fare Gene Simmons, mi ci sono trovata. I Kiss mi piacevano ma è stata la passione di Barbara, la nostra batterista nelle KISSEXY, a travolgermi. Suonando il basso non potevo che fare Gene. Il suo “vampiro” è un mostro di due metri che sputa sangue con una voce tonante. Io sono magrolina e “alta” 1.54….Puoi ben immaginare lo sforzo per “reinventare” il personaggio, più che calarmi nella parte. Gli ho dato un tocco di femminilità e l’ho trasformato in un “sexy” vampiro...Gene e io abbiamo  dei tratti in comune (con la persona però, non con il personaggio…), siamo entrambi ottimi organizzatori, pragmatici, carismatici sul palco (anche se nella vita non lo sono quasi per niente). Quello che ci separa nettamente invece sono: la stazza fisica e l’importanza data al denaro. Io detesto gli sprechi e sono contenta quando ho quello che mi serve, non cerco di più. Lui, il denaro, lo accumula…
Personalmente ritengo le partiture e le composizioni di Gene le più complesse fra tutti i musicisti che hanno composto e scritto nei KISS.
Tu come ti sei avvicinata allo stile musicale di Gene e quali sono gli aspetti che più ti piacciono del modo di suonare del nostro Demone?
Mi piacciono le linee di basso portanti, semplici, non troppo articolate, che sostengano il pezzo con un bel groove. Il mio album preferito è “Revenge”, e quelli sono i brani che preferisco suonare (la linea di Take It Off per esempio mi piace moltissimo…). Le linee di basso di Unmasked sono più articolate, mi piacciono da studiare, ma non da suonare dal vivo. Gene suona con il plettro, io con le dita, e in alcuni casi mi sono dovuta adattare a utilizzare il plettro anche se non lo amo per niente.

Puoi parlarci della strumentazione che usi ed un commento su i due "mostri" di Gene, ovvero il Punisher e l'Axe bass?
La mia strumentazione è semplicissima, avendo le mani piccole ho scelto un tipo di basso più per la dimensione del manico che per il suono, poi mi ci sono affezionata e non l’ho più cambiato. E’ un Warwick. La strumentazione di Gene è sicuramente di grande effetto scenico, ma da suonare è scomoda e pesante, non adatta a me.
Scrivi nella tua biografia che stimi la pragmaticità e l'intelligenza di Gene (Anch'io!!!), un iperattivo per definizione.
Cosa ne pensi dei mille progetti extra KISS dello Zio?
Mi piace l’idea che sia sempre impegnato su più fronti, è un uomo eclettico. C’è da dire che i suoi progetti sono finalizzati al business, a volte lo vedo più come imprenditore che musicista. Tra le mille attività sicuramente il cinema (di cui sono appassionata) è l’aspetto che mi ha più colpito, mi ricordo ancora oggi il suo personaggio “cattivo” in Runaway a fianco di Tom Selleck. In primis però ho adorato Rock School, vederlo relazionarsi con i bambini è stupendo.
Stiamo un po' tutti aspettando il tanto sbandierato monster box set di inediti di Gene
Tu hai mai scritto qualche pezzo, e che tipo di musica ti piace suonare e ascoltare al di fuori dei KISS?
Sì, c’ho provato, ma con scarsissimi risultati. Sono sicuramente un’esecutrice più che una compositrice. E scrivere musica mia non mi ha mai interessato come forma artistica. Mi piace il metal in generale da suonare (Iron Maiden e AC/DC), da ascoltare invece la mia band preferita sono gli Helloween. Ho una predilezione per la musica strumentale (Joe Satriani, Steve Vai), e la classica, unica vera medicina allo stress quotidiano.

...e di questi tempi ne abbiamo tutti bisogno eh?

Bene, Michi, grazie per la chiacchierata e ci vediamo al vostro prossimo concerto!

Grazie a te e a prestissimo!!!

ERIC&ERIC

Il 24 Novembre ricordiamo tutti la scomparsa di un grandissimo uomo.
E' un giorno triste, ma vorrei farlo scintillare parlando con una persona che come il mitico Eric ha un grande cuore pulsante MUSICA.
Eccoci in compagnia di Maurizio Musicway.
Raccontaci un po’ di te e della tua passione.

Ciao Fabio
Mi sono avvicinato alla musica a 4 anni circa cominciando a cantare,da li i miei genitori mi portarono da un maestro di musica che insegnava canto ma era diplomato in fisarmonica.
Dopo due anni cantavo in giro con il gruppo di mio fratello che per l'occasione visto il mio ingresso nel organico si ribattezzo "I 5+lui" rimasi subito affascinato dalla batteria (credo che capiti a tutti i bambini) quindi rompendo le scatole al batterista (grazie Gianfranco) comincio con i primi rudimenti. Di pari passo però mio fratello che già suonava la chitarra decise che era meglio se imparavo anche uno strumento "a manico" e giù anche con la chitarra.
Tenete presente che negli anni 70 per radio non passava la merda di adesso ma Zeppelin,Purple,Genesis,e compagnia bella quindi il suono della chitarra elettrica era sempre ben presente...

Già certo!! A volte vorrei essere nato 10 anni prima e non in Italia....
Senti, come hai conosciuto i KISS?
L'incontro con i KISS capitò cosi,era il 77 e c'era una tv locale GRP che aveva una piccola trasmissione con qualche video ..io avevo 11anni...passarono nel ordine love em and leave em,hard luck woman...BUM saltai per aria prova ad immaginare un ragazzino di undici anni che vede trasformarsi il rock sentito solo per radio con i KISS.....
fu' la svolta cominciai a cercare qualunque cosa li potesse riguardare anche solo un trafiletto sul giornale...
Mio papà buonanima, visto la mia smisurata passione per il gruppo mi comprò KISS,HOTTER THAN HELL,DRESSED TO KILL in cassetta tre in un colpo solo..conservo ancora quei nastri.
Suppongo di aver fatto il percorso di tutti una volta visti i KISS non torni più indietro se li ami.
Già è proprio vero!!
E un incontro nell'incontro penso sia stato per te come per noi tutti quello con il mito Paul Charles Caravello.
Grandissimo uomo Eric, vero?
Si una persona semplice, che aveva una bella luce negli occhi,ma allo stesso tempo un grande,una personalità unica con alle spalle la gavetta in una città grande come New York dove non credo sia cosi semplice emergere..poi la dice lunga su come fosse lui..chiedere l'autografo ai KISS a fine audizione esprime tutto ciò che Eric era.
Il tuo amore è andato oltre all'affetto da fan, tu lo hai addirittura tributato, giusto?

E'stato naturale. Il mio stile si avvicina molto al suo e anche se ovviamente mi piacciono tutti i batteristi che i KISS hanno avuto Eric è stata la svolta per la band e suppongo che se Eric non fosse venuto a mancare, il suo stile si sarebbe ancora evoluto regalandoci grandi performance.
Faccio un paio di esempi,l'intro di Creatures,il fill di King of the mountain con relativo tempo in doppia cassa,la potenza di Under the gun, o controtempi di Danger, bisogna sempre tenere presenti il periodo di uscita di quei brani.
Pensa che mio figlio porta la stesso nome....
Qual'è il ricordo più bello che hai di quel periodo?
Sicuramente i KISS a Discoring erano già stati a San Reno via satellite ma a Discoring fu diverso,pensa che ero a casa di un mio amico che aveva il videoregistratore lo obbligai a registrare la puntata...ho consumato quella cassetta...
Attualmente cosa stai facendo in campo musicale?
Un  sacco di cose, suono la chitarra in una band molto particolare con loro milito da 12 anni.
Prima ero il loro batterista poi ci sono stati dei cambiamenti e sono passato alla chitarra.
Poi suono la batteria con un cantautore con il quale ho già inciso 2 cd e siamo in fase d'arrivo anche per il terzo,inoltre con un mio vecchio amico suono il basso in un tributo ai Dokken,faccio sostituzioni in orchestre di liscio,e registro per un sacco di gente poiché collaboro con un paio di studi della zona inoltre sto seriamente pensando di ricominciare con i KISS vedrò se ci riesco ma sono molto determinato quando decido qualcosa lo faccio :))
Maurizio, grazie tantissimo per la bella chiacchierata e....Rock on!!!!
Grazie a te per lo spazio che mi hai concesso e che concedi..a presto e continua cosi, fai un ottimo lavoro..
Musicway Carr

PETE&PETE

Ciao a tutti, eccoci alla terza tappa del nostro viaggio all’interno del mondo KISS&KISS.
Oggi proverò ad approfondire la nostra conoscenza di George Peter John Criscuola con un altro Peter, il gattone degli Still Alive.
Ciao Alessandro,
prima di tutto complimenti per il tuo drumming!
Ciao a tutti, e ciao Fabio! Grazie per questa intervista e anche per i complimenti...!
Molti di noi (ma forse non tutti) sanno che il buon Peter ha avuto tra le sue influenze maggiori il Jazz e, di fatto, è stato il membro dei KISS originali e non con la distanza maggiore dal Rock.
Tu che formazione hai e come ti relazioni con lo stile di Peter (citando un Gene storico "…quasi uno stile da pazzo)?
Io sono autodidatta, ed il caso vuole che anch'io abbia origini musicali non propriamente rock... I primi passi li ho mossi nel pop (non nel jazz!) ed il percorso verso il rock è stato breve; la mia prima formazione proponeva un genere rock metal ma con sfumature pop. Proseguendo ho abbandonato sempre più il pop, proseguendo su sonorità hard e metal, fino ad approdare ai KISS, i quali avevano un batterista "particolare": la sua originalità non era evidente nella tecnica ma furoreggiava nello stile, quasi al servizio della canzone e non protagonista o fine a se stessa, e questa è una caratteristica che apprezzo molto.
Peter è entrato nella storia della musica contemporanea per la sua Beth, il singolo per eccellenza dei KISS e la sua voce a detta di tantissimi è la migliore o comunque la più caratteristica di tutte le "voci" dei KISS, tu cosa ne pensi e che giudizio dai dei successivi lavori solistici di Peter?
Beth non solo è un bellissimo pezzo, ma anche la sua collocazione è stata vincente; in un album come Destroyer e in un periodo in cui si viveva in pieno la deflagrazione dei KISS, Beth è la perla che non ti aspetti. La voce di Peter qui è in primo piano e riceve così la giusta attenzione; anch'io, infatti, sono tra quelli che la individua come la migliore dei quattro. Anche tra i pezzi della sua produzione se ne trovano alcuni degni della sua voce, ma benchè il loro valore fosse evidente fin da subito (già il primo solo album mi è apparso come il più curato rispetto ai solo del resto dei KISS) i lavori seguenti stentano a tenerne il passo.

Partendo dallo stra abusato motto sex, drug and rock&roll il buon Criss, insieme al fido Frehley, è stato sicuramente la parte drug dei KISS. Cosa che ne ha deteriorato le performance a volte, ma in altre, come i per suoi mitici solo dei primi anni forse ne ha accentuato le capacità.
E' veramente così difficile replicare i solos degli anni '70?
Beh, forse non per tutti, ma per me si! Credo che riguardi proprio ciò che Gene ha chiamato "stile da pazzo"... Penso che la parte più importante nei solos sia il cuore, il pathos, la carica emotiva del momento, e sarai d'accordo con me sul fatto che è molto difficile interpretare un pazzo! Mi è capitato di sentire assoli di ottimi batteristi che però eseguivano la loro parte senza interpretarla; il risultato era come un urlo sottovoce. Le performance di Peter erano costellate di piccole urla, che forse erano amplificate ed elaborate dalla droga, ma che erano dettate da ciò che di solito viene chiamata sensibilità artistica, la quale prescinde dalla droga.
Puoi darci una descrizione tecnica dei set usati da Peter e le eventuali differenze con quanto usi tu?
Peter prima degli anni '90 usava Pearl (anche per motivi commerciali) farcita da una decina di tom, per passare poi alle DW. In particolare nel periodo Destroyer e immediatamente successivo: Toms (5x8,6x8,7x8,7x10,9x12,10x13,13x14,12x15,13x16 e 12x14 alla sx dell'HH), timpani (14x16,14x18), rullante (8x14) e cassa (22x14). Io da buon tributista dovrei seguirne le orme, ma non ne ho l'ardire per diversi motivi; uno di questi è che secondo me in un tributo ai KISS la fa da padrone lo spettacolo e non "l'acustica", e che paga di più la ricerca dello show e della potenza sonora più che la replica delle sonorità. Con la mia Yamaha riesco ad ottenere ciò che si cerca in un tributo ai KISS, e per il momento questo è sufficiente.
Grazie davvero tanto per il tuo tempo e ovviamente ….Rock on!!!!
Grazie a tutti voi da Alessandro e dalla hottest tribute band in the World... STILL ALIVE

PAUL&PAUL

Ciao ragazzi,  

martedì prossimo esce il DVD ONE LIVE KISS e per KISS&KISS, ma sopratutto per festeggiare il nostro Stanley Eisen ho fatto quattro chiacchiere con il fantastico Paul Konfusion dei milanesissimi KISSKONFUSION.  
Ciao, partiamo dalla fine, ovvero dall’ultima pubblicazione di Paul, One live KISS.
L’attesissimo DVD ci racconterà il dietro le quinte di Live to Win.
Tutti noi abbiamo sentito l’ultimo lavoro solista di Paul, Live to win.
Personalmente l’ho trovato molto “Paul ‘78” con suoni forse più moderni, ma sopratutto con una forte maturazione vocale.
Tu cosa ne pensi, e considerando le linee vocali dei lavori Paul qual è la caratteristica della voce di Paul che più ti piace ascoltare e quella che pensi essere più in grado di riproporre?
 Ciao Deuce! Considero Live to Win  un bel disco, le canzoni sono brevi  , essenziali e rimangono impresse nella mente già al primo ascolto , ottimi i suoni , il rock è melodico ma potente e , in effetti,   le linee compositive si avvicinano  alle canzoni del Paul solista del 78.
Personalmente mi sarebbe piaciuto sentire le chitarre un po’ piu’  “ graffianti “  ma in ogni caso è un CD da conservare in ogni  KISS collezione !
Le mie canzoni preferite sono: LIFT ,  WAKE UP SCREAMING  ,   IT ’S NOT ME e WHERE ANGELS DARE  !

Per quanto riguarda la voce di Paul , io penso che nella sua carriera ci siano state 2 fasi vocali, quella che parte dal 1973 al 1977 e quella che va dal 1978 ad oggi.
Lo stile canoro di Paul agli inizi è spontaneo , intuitivo a tratti quasi selvaggio e pezzi come STRUTTER , C’ MON AND LOVE ME , LOVE GUN , I STOLE YOUR LOVE  lo testimoniamo, poi lo Starchild , per sua stessa ammissione,  studia e si dedica al canto e la voce cresce in potenza e in controllo , già nel Paul solista del 78 si nota il cambiamento e pezzi come TONIGHT YOU BELONG TO ME o TAKE ME AWAY ( TOGETHER AS ONE )  sono un esempio lampante.
Poi la musica dei KISS cambia , si evolve , si adegua ai tempi che cambiano e diventa Metal, arrivano gli  anni  80 e Paul si esprime anche qui alla grande con songs del calibro di CREATURES OF THE NIGHT , DANGER , EXCITER , LICK IT UP , HEAVENS ’ ON FIRE , gli anni 90 non fanno altro che consolidare le caratteristiche vocali del nostro figlio delle stelle con pezzi come I JUST WANNA  o TAKE IT OFF  vere e proprie delizie per vocalist e non solo !
Quali linee vocali mi piace riproporre ? Non penso tanto alle linee vocali , interpreto le canzoni che più mi piacciono nel loro complesso , io adoro i KISS degli inizi  amo la band dal rock ’n roll saltellante e coinvolgente e quando ascolto o canto canzoni come SHOUT IT OUT LOUD, STRUTTER, C’ MON AND LOVE ME o I STOLE YOUR LOVE sono totalmente felice! 

Recentemente Eric Singer ha detto in un’intervista che di Paul Stanley ne esiste un solo e che Paul entrerà nella storia come uno dei più grandi front man rock.  E “tutto sempre con una chitarra al collo”.
Un compito durissimo il tuo….qual è la parte più difficile da ricreare del tuo personaggio?
Eric Singer ha perfettamente ragione ! Paul è un animale da palcoscenico ancora oggi è capace di monopolizzare l’ attenzione ai suoi concerti , i suoi “ sermoni “  sono entrati nella storia del rock , le sue movenze sono incredibili e tuttora mantiene intatta la sua sensualità !
E in questo senso il compito è durissimo ! ma io non sono Paul Stanley , non sono un clone e credo sarebbe un grosso errore cercare di replicarlo sul palco.
Per i fans dei KISS Paul è Paul ! Lui è unico e nessuno può pensare di imitarlo al 100%
Quello che faccio sul palco è cercare di ricordarlo il più possibile con make up , costumi il piu’ possibile fedeli ai suoi, atteggiamenti , movenze , strumenti originali e dare l’ impressione alla gente che quello che stà vedendo è qualcosa che possa far pensare a lui.

Paul ha spesso sostenuto che nella musica dei KISS pur essendo Rock & Roll  il gruppo non segue la sezione ritmica (batteria) ma sono i suoi riff che guidano….tu cosa ne pensi?
L’ affermazione può risultare strana ai musicologi ma capisco e provo ad interpretare cosa intende Paul , in pratica nelle canzoni dei KISS i riffs di chitarra sono talmente originali e predominanti che imprimono un marchio indelebile alla canzone stessa , molto spesso i pezzi partono dai riffs di chitarra che a loro volta trascinano la batteria. Proviamo a pensare a canzoni come MAKIN’ LOVE ,  I STOLE YOUR LOVE ,  DEUCE,  C’MON AND LOVE ME o  LOVE GUN è chiaro che di fronte a tali riffs di chitarra la batteria può anche passare in secondo piano ma credo che questo sia un discorso valido anche per molti gruppi storici, cito due esempi a caso i LED ZEPPELIN con WHOLA LOTTA LOVE  o i DEEP PURPLE con  SMOKE ON THE WATER  per intenderci.

 Paul ha cambiato spesso liutaio, pur mantenendo, di fatto, lo stesso “tipo” di chitarra.
Quale delle chitarre di Paul più ti piace tecnicamente parlando e qual è il tuo arsenale?
Se ben ricordo sono appartenute a Paul Stanley chitarre Gibson , Ibanez, Hammer , BC Rich , Washbourn e Silvertone.
Paul ha cambiato spesso casa costruttrice ma ha sempre cercato di mantenere il suo inconfondibile stile e suono di chitarra.
Non sono mai mancate le tipiche chitarre nere o con le specchio frantumato o con i glitters che vediamo ancora oggi tra le braccia del nostro Starchild
La chitarra che preferisco in assoluto di Paul è senza alcun dubbio la Ibanez PS 10 ! la vidi la prima volta aprendo ALIVE II e ha 13 anni queste sono cose che non si dimenticano più ! la forma è strepitosa e davvero originale , le rifiniture sono pregiate, non è pesante ed il suono è incredibilmente potente e vellutato allo stesso tempo ed è anche molto facile da suonare !
Io possiedo:
una Ibanez PS 10 orginale nera (1996 reunion edition ) autografata da Paul Stanley
una Silvertone Apocalipse Cracked Mirror
una Silvertone Sovereign Pro nera
una Epiphone Flying V bianca molto simile a quella usata da Paul durante il Rock ’ n Roll Over tour del 1977

 Grazie tantissimo per la tua disponibilità, auguri per i vostri 10 anni di carriera e….Rock on!!!!
 Grazie a te e un abbraccio fortissimo a tutti i fans dei KISS da Paul Konfusion !!!!!

ACE&ACE

Ciao a tutti!!!

Oggi incontriamo il grande Marco Ferrario alias JulietACE  dei veronesi JulietKISS.
Era da tempo che volevo scrivere di Ace Frehley ed in particolar modo della sua tecnica chitarristica e del suo stile unico e fonte di ispirazione per un numero sempre crescente di chitarristi.
E’ vero che alla tenera età di 8 anni mi sono sorbito le mie belle lezioni di chitarra classica ed è una vita che ascolto buona musica rock, ma chi meglio di uno che indossata la calzamaglia spara assoli e botti da un fumante Les Paul può aiutarci a capire il genio e sregolatezza del buon Paul Daniel Frehley, in arte Space Ace?
Ciao Marco, per prima cosa vorrei sapere da te qual è la caratteristica dello stile di Ace che più ti piace ed invece quello che ritieni il suo tallone di Achille.
Ciao Fabio e ciao a tutti i lettori…
Dunque, Ace è un classico chitarrista anni ’70…come molti del periodo,fa parte della schiera di chitarristi che hanno potuto vedere e sentire per primi,le innovazioni che gente come Jimmy Page,Jeff Beck e soprattutto Jimi Hendrix hanno dato allo strumento,sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista del suono. Ace ha sicuramente tratto ispirazione da questi maestri e l’ha trasferita nel rock’n’roll…
Ace quindi sviluppa il suo stile dal blues elettrico,con scale e accordi tipici di quel genere,comprese le tecniche d’esecuzione e le armonizzazioni…di lui mi piace la sua semplicità, il suo gusto nel saper tenere una nota lunga quanto basta, arricchendola con vibrati e piccoli trucchetti da chitarrista poco “tecnologico” (il più famoso credo che sia l’effetto tremolo ricreato muovendo velocemente l’interruttore dei pick-ups della Les Paul…mettendo un pick a zero volume e l’altro al massimo…). I suoi assoli sono sempre allegri e ben integrati nel pezzo…mai cose a se stanti o create ad hoc,anzi…sempre molto istintive.
Difetti grossi non ne ha mai avuti…se non d’esecuzione quando non era del tutto sobrio…forse si può considerare un difetto il fatto di utilizzare poco il mignolo della mano sinistra…che limita un po’ la tecnica  vera e propria. Ma si può quasi considerarla una caratteristica di un chitarrista rock-blues autodidatta…ed essendo autodidatta anch’io,suono così!

Pur non essendo un talentuoso Ace è riuscito ad imporre un suo stile particolare ed un suono veramente tipico alla sua chitarra.
Suono e stile che ha fatto da apripista a numerosi chitarristi.
A me sembra però che dopo l’exploit del solo album del 1978 Ace non si sia più aggiornato o migliorato anzi…
Tu cosa ne pensi?
Ace non è un superfenomeno della 6 corde, anzi,tecnicamente è anche discutibile, però è proprio questa “discutibilità” ad averlo reso differente. E difficilmente imitabile. Quello che un purista definirebbe “errori grossolani”,sono il sale dello stile di Ace. Però lo si può comunque definire un talentuoso,in quanto essendosi fatto da sé…senza tante lezioni, si è creato il suo di stile,tipico di un autodidatta. E poi dai, chi riesce ad essere d’ispirazione per tanti altri,un bel po’ di talento ce l’ha. Comunque grazie anche al successo che hanno avuto i KISS, lo possiamo considerare un guitar-hero. Penso che la sua magia, stia proprio nella semplicità,come dicevamo prima. Le melodie dei KISS sono molto semplici e di facile ricordo,quindi Ace,stando “nel pezzo” fa sembrare semplice anche un fraseggio un po’ più difficile…questo,genera nel fan e nell’emulatore la sindrome del “questo posso farlo anch’io”. salvo poi scontrarsi con la realtà che,se non sai scrivere i pezzi,rimani comunque un chitarrista mediocre,magari bravo tecnicamente ma con poca attitudine al gruppo.
Purtroppo Ace non si è più evoluto,perché come tutti gli autodidatti,arrivi ad un certo punto che da solo non riesci più a progredire…una sorta di autocompiacimento che ti fa pensare: “tanto la gente vuole sempre quelle cose lì,ma chi me lo fa fare?” se poi questo è corredato da un successo planetario…non lo si può biasimare più di tanto. C’è da aggiungere poi,vista la personalità di Ace un po’ “fuori dagli schemi”, che Ace stesso non fosse molto interessato a migliorarsi…dal momento che essendo molto istintivo,dà il meglio di sé quando non ci pensa troppo su e quindi non dedica tempo allo studio. La conferma ce l’abbiamo proprio nei live: raramente Ace fa un assolo uguale all’altro nello stesso pezzo in 2 live differenti. Ci mette del suo sempre. Magari non lo stravolge,ma applica sempre qualche variante. Ha cercato,nei suoi dischi coi Frehley’s Comet di sfruttare la tecnologia anni’80,ma la mano e i fraseggi rimanevano sempre da tipico chitarrista dei 70’s e alla fine lo preferisco così. Semplice e sincero.
A parte gli inizi Ace a partire dal 1974 ha sempre utilizzato le Gibson Les Paul ( a parte qualche saltuaria escursione con altri liutai).
Tu usi una signature model, puoi dirci le caratteristiche tecniche dello strumento e qual è stato l’apporto di Ace allo sviluppo di questo modello?
La scelta della Les Paul negli anni’70 era quasi obbligatoria…l’alternativa era la Stratocaster o la Gretsch, ma per fare del sano rock energico con un suono bello robusto,la Les Paul è una garanzia…
Fuori dai KISS ,Ace ha firmato una chitarra Washburn (la AF40) con caratteristiche tecniche innovative (specie nei materiali) e con il ponte mobile…che ha successivamente installato anche sulle Les Paul (sacrilegio!!!!).ma non credo che l’abbia mai effettivamente usata (se non nel video di Into the night). Quindi possiamo dire che Ace (come quasi tutti i rocker del mondo) è un LesPaulman. Ace inoltre ha fatto affidamento al liutaio Steve Carr (che non è un parente del povero Eric) per delle chitarre speciali : la più famosa è la chitarra luminosa che usava in NY groove e nel video di I was made for lovin’you,ma da lui si è fatto fare anche una “mini-explorer” che usava dal vivo in Talk to me (accordata in sol aperto) e nel periodo di The Elder… e la Ufo guitar,altra chitarra luminosa (con il suo nome sulla tastiera),utilizzata nel reunion tour e nel Farewell tour.
La sua signature Gibson replica la chitarra che usava nel tour di Love Gun: una Les Paul Custom a 3 pick-ups cherry sunburst del 1973,un modello inconsueto della Gibson con quella finitura. I pick-ups installati da Ace (e credo che sia l’unica modifica sostanziale alla chitarra di serie) sono della DiMarzio: i Superdistortion DP100,altra scelta quasi obbligata nei ’70: per ottenere certe saturazioni dovevi agire anche a livello di segnale in quanto gli amplificatori dell’epoca,non avevano molti stadi di saturazione come quelli odierni…quindi si dovevano “doparli” un po’ sia con i pick-ups o con pedali overdrive,oppure mettendo in “cascata” più amplificatori. Ace usava esclusivamente il pick-up al ponte, ma per questioni estetiche lo montava anche al manico (e al centro sulla custom). Su alcuni esemplari di chitarre usate da Ace dal vivo,i pick-ups che non usava,erano finti (Ace aveva una bellissima collezione di chitarre…che ha venduto per fronteggiare i debiti nei tempi bui).tant’è che sulla signature,sia al manico che al centro,non c’è il modello superdistortion, ma dei double cream (funzionanti però…) sempre della DiMarzio. Esteticamente è uguale,ma il suono è meno compresso. Come tutte le Gibson LP Custom,anche la Ace signature ha la tastiera in ebano (con segnatasti a saetta e la sua firma al 12° tasto) e il doppio binding di finitura. Inoltre monta le meccaniche Grover che sono più affidabili delle classiche Kluson montate solitamente sulle Gibson.
C’è una serie di 300 chitarre Ace signature costruite dal Gibson Custom Shop: materiali più pregiati e chicche da collezionista tipo la firma di Ace incisa sul coperchietto posteriore…i primi 3 o 4 esemplari sono a casa di Ace…
Inoltre c’è una signature più economica e di minor pregio (ma con gli stessi pick-ups) edita dalla Epiphone
Ace ha usato anche una LP custom nera con le stesse caratteristiche (periodo Unmasked tour) e prima usava una Standard LP sempre coi DiMarzio. Più sporadicamente ha utilizzato delle explorer (probabilmente Ibanez),delle Flying V e delle Greco a doppio manico. Possiede inoltre un rarissimo esemplare di Veleno Guitar…chitarra completamente in metallo costruita in 90 esemplari e mai più replicata.
Puoi descriverci la tua strumentazione e quali sono le sostanziali differenze con quella che usava Ace ai tempi dei KISS pre reunion?
La differenza principale è l’età. Nel senso che la mia è di costruzione più moderna,però il concetto è lo stesso. Per avere una strumentazione uguale ad Ace dovrei andare a cercare nel mercato del vintage…con costi e tempi improponibili per un onesto dilettante come me…
Quindi pur utilizzando gli stessi marchi che usava Ace, ho “ripiegato” su materiale più abbordabile,anche se di tutto rispetto (credo).
Come chitarre uso Gibson Ace Frehley Signature e una Gibson Standard del ’99 customizzata con i Superdistortion (stesso colore di quella di Ace del ’74:tobacco sunbust). Per la smokin’guitar ho una replica LP abbondantemente rivista per ottenere l’effetto “smokin’” (quando funziona…)
Come amplificatori uso 2 testate Marshall 30° anniversario e cassa Marshall “vintage 30” 
Utilizzo anche un po’ d’effettistica e mi affido al TC electronic G-Major. Ma in piccola quantità,del resto neanche Ace ne abusava nei KISS (assolo show a parte,ovviamente)
Ace ha più volte detto che il sistema per realizzare la chitarra fumante gli ha dati grossi problemi nella tenuta dei circuiti dei pick ups tu come te la sei cavata?
I problemi di Ace derivavano dal fatto che nei primi tempi in cui faceva l’effetto smokin’guitar, metteva il fumogeno nella cavità dei potenziometri della chitarra e lo accendeva (con un’accendino !!!!)…chiaramente le alte temperature generate dal fumogeno (nonché le fiammate dello zolfo) andavano a rovinare i cablaggi dei pick-ups e dei potenziometri stessi, quindi si doveva ricostruire l’impianto ogni volta…poi col migliorare della tecnologia,non ha più avuto di questi problemi.
Io ho modificato la chitarra,scavandone il corpo e costruendoci dentro un contenitore metallico dove alloggio il fumogeno. Poi lo attivo con un accenditore elettrico a batteria e faccio uscire il fumo dal foro del pick-up al manico (che è finto). Ho fatto passare i fili del pick-up da un’altra parte,quindi non ho problemi di segnale sonoro.
Marshall è sinonimo di rock, pensi che il binomio con Les Paul sia imbattibile o esistono oggi delle valide alternative?
A mio avviso,questo binomio è lo standard del rock. È il riferimento col quale, bene o male, tutti gli altri costruttori si devono confrontare. Il meglio (ma anche il peggio…) del rock è stato suonato con quel materiale,quindi è come definire il comune denominatore, per poi sperimentare altre varianti.
La strumentazione è molto soggettiva per ogni chitarrista…non è detto che con un binomio Gibson-Marshall automaticamente si diventa dei rockers. Ci vuole anche una bella attitudine,ma diciamo che si parte bene. Poi ci sono le debite eccezioni: la chitarra è come un’estensione del proprio corpo,quindi ci si deve trovare bene anche come comfort oltre che come caratteristiche sonore. L’amplificatore poi deve soddisfare il proprio gusto e quindi anche qui si và sul soggettivo. Senza contare poi le esigenze economiche che specie all’inizio della propria “carriera” da rocker,sono assai importanti. Quindi si deve o per forza o per ragione,considerare altri costruttori più economici. C’è chi invece prende altre strade per intima convinzione…o per “spintanea” volontà (leggasi endorsement…),ma oggigiorno ci sono molti costruttori che garantiscono qualità a prezzi accettabili,o quasi...
Personalmente,pur sperimentando parecchie varianti,sono comunque rimasto un fedelissimo di questi 2 marchi storici…alla fine mi danno quello che cerco e che mi serve. Fortunatamente me li posso permettere e quindi ne faccio uso,ma di certo non denigrerò mai chi invece sceglie altre strade. È come per il vestire: te lo devi sentire bene addosso per essere soddisfatto. Sia esso un abito da sartoria o un vecchio paio di jeans…se sta bene a te è ok. Poi comunque,ci sono sempre dei fattori comuni a tutto il gruppo per avere un buon suono a livello di band e anche le proprie capacità personali…però una buona strumentazione è sempre un buon inizio…per del sano rock’n’roll!
Se potessi incontrare Ace che cosa gli chiederesti (ammesso di ottenere poi una risposta seria)?
Eheheheheheheheh…probabilmente gli chiederei se viene al bar a bersi una birra con me…e magari una bella jam session dal vivo con i JulietKISS…che potrei desiderare di meglio?
Perfetto allora lo chiamo e poi ti faccio sapere, OK???!!!
Grazie e Rock on!!!
Deuce